Le MET, ovvero le Tecniche ad Energia Muscolare (in inglese Muscolar Energy Tecnique), sono tecniche utilizzate dai terapisti manuali: osteopati, fisioterapisti, chiropratici, medici. Le MET consistono nell’utilizzo della contrazione muscolare attiva che viene chiesta al paziente con l’obiettivo di lavorare su un muscolo dolente, su un ridotto movimento articolare o su un problema di drenaggio.
In termini più tecnici, le MET consistono in contrazioni isometriche effettuate in avvicinamento o allontanamento del capo articolare rispetto alla barriera di restrizione e nel reclutamento dei muscoli agonisti.
Tali contrazioni sono dirette a superare la resistenza dei tessuti che sono contratti e favorire il rilassamento e l’allungamento dei muscoli. Questo approccio risulta particolarmente efficace nel migliorare la flessibilità e l’allungamento muscolare, soprattutto quando il muscolo trattato è fortemente contratto.
Le tecniche a energia muscolare sono quindi un prezioso strumento nel trattamento manuale, contribuendo al ripristino della funzionalità muscolo-scheletrica e al miglioramento del benessere del paziente. Grazie all’azione mirata sulle contrazioni muscolari e alle precise tecniche di esecuzione, i terapisti possono ottenere risultati significativi in termini di riduzione del dolore, aumento della mobilità e miglioramento del drenaggio linfatico.
Gli effetti delle tecniche MET
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Allungamento muscolare ed effetto decontratturante
Diversi studi scientifici dimostrano che le MET sono estremamente efficaci nel promuovere l’allungamento muscolare. Addirittura è stato dimostrato che queste tecniche hanno maggiore efficacia del classico stretching, considerato per molto tempo il metodo d’élite per l’allungamento muscolare. A differenza dello stretching, inoltre, le MET non hanno lo spiacevole effetto di creare una successiva riduzione della capacità di contrazione muscolare e non riducono la vascolarizzazione e il drenaggio. Nei paragrafi successivi troverai spiegati più nel dettaglio questi due aspetti.
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Ipoalgesia: riduzione del dolore
Ipoalgesia significa riduzione del dolore. Le MET, infatti, influenzano i meccanismi di modulazione (ovvero di origine e variazione) del dolore favorendone la riduzione. Nel dettaglio, l’attivazione muscolare creata dalle contrazioni attive richieste al paziente stimola i meccanorecettori articolari i quali, a loro volta, attivano i percorsi nervosi con conseguente mediazione degli impulsi dolorosi da parte del SNC (Sistema Nervoso Centrale). Il risultato è la diminuzione del dolore.
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Aumento del ROM, ovvero del movimento
Con ROM (Range Of Motion) si intendono i gradi di movimento di un’articolazione. In passato, si pensava che le MET portassero ad un aumento del ROM articolare come risultato dell’inibizione muscolare, quindi di una sorta di disattivazione della contrazione muscolare. In realtà, tramite l’elettromiografia, è stato dimostrato proprio il contrario: durante l’esecuzione di queste tecniche si registra una maggiore attività contrattile muscolare che perdura anche per alcuni minuti successivi al termine della tecnica. L’aumento dell’articolarità, ovvero del ROM articolare, si spiega in un aumento della tolleranza all’allungamento del muscolo trattato.
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Drenaggio
Queste tecniche hanno anche l’effetto di favorire il drenaggio, garantito dalla contrazione muscolare ritmica. La contrazione muscolare, infatti, induce un aumento della velocità del sangue muscolare e del flusso linfatico. Aumentando la circolazione, diminuisce la quantità di citochine proinfiammatorie in circolo (molecole proteiche secrete in risposta al sistema immunitario e che attivano la risposta infiammatoria con conseguente dolore) con conseguente diminuzione della sensibilità dei recettori del dolore e, quindi, ipoalgesia.
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Miglioramento della propriocezione e de controllo motorio
È risaputo che il dolore diminuisce la capacità di controllo e apprendimento motorio, creando minore consapevolezza del movimento e della percezione del proprio corpo. Il dolore, inoltre, influisce sulla programmazione motoria, ovvero sul modo in cui il nostro sistema nervoso si prepara ogni volta che dobbiamo fare un movimento. Questo succede perché gli stimoli dolorosi tendono ad inibire la muscolatura che stabilizza un’articolazione e a rendere più sensibile la muscolatura superficiale. Non ci sono studi che dimostrino il legame diretto tra MET e maggior propriocezione. Tuttavia è dimostrato che la contrazione muscolare ripetuta e controllata (come quella applicata con le MET) influisca positivamente sul feedback propriocettivo e quindi sul controllo e apprendimento motorio.
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