Quando il dolore cervicale è causato dal reflusso gastrico

Il legame tra reflusso gastroesofageo e tensione cervicale è un argomento di crescente interesse e studio all’interno della comunità medica.

Mentre tradizionalmente questi due disturbi sono stati considerati separati e trattati singolarmente, crescenti evidenze indicano una correlazione tra di essi. Il reflusso gastroesofageo (GERD) è una condizione in cui il contenuto dello stomaco, inclusi acidi e altri fluidi digestivi, risale nell’esofago, causando sintomi come bruciore di stomaco, rigurgito acido e dolore toracico. D’altra parte, la tensione cervicale si riferisce a una condizione caratterizzata da rigidità, dolore o disagio nella regione del collo e delle spalle. Mentre questi due disturbi sembrano distinti, possono essere collegati da vari fattori anatomici, fisiologici e comportamentali.

Ma come si spiega, anatomicamente, questo legame?

In questo caso ci viene in aiuto la neuroanatomia. I nervi che innervano il tratto gastrointestinale superiore hanno connessioni con i nervi cervicali superiori. Pertanto, l’irritazione o il malfunzionamento di questi nervi possono influenzare sia la motilità dello stomaco che la sensibilità cervicale, contribuendo alla comparsa di sintomi sia di reflusso che di tensione cervicale.

Inoltre, il legame tra i tessuti dell’esofago e la fascia anatomica cervicale è di particolare interesse nella comprensione del legame tra reflusso gastroesofageo e tensione cervicale. La fascia cervicale è un tessuto connettivo denso che avvolge e sostiene le strutture anatomiche nella regione del collo e della testa. Questo tessuto svolge un ruolo importante nella stabilizzazione e nella protezione delle strutture del collo, compresi i vasi sanguigni, i nervi e le vie aeree.

L’esofago è un tubo muscolare che collega la gola allo stomaco e attraversa il collo prima di entrare nella cavità toracica. La parte superiore dell’esofago è circondata da strutture anatomiche importanti, tra cui muscoli della gola, vasi sanguigni e nervi, tutti contenuti entro la fascia cervicale. Pertanto, qualsiasi alterazione nella tensione o nella conformazione della fascia cervicale può influenzare direttamente la funzione dell’esofago e viceversa. Allo stesso modo, la compressione della fascia cervicale può influenzare la sensibilità dei nervi che innervano l’esofago, contribuendo alla percezione dei sintomi associati al reflusso, come bruciore di stomaco e rigurgito acido.

Ma vale anche il contrario, ovvero sento tensione cervicale a causa del reflusso?

La risposta è sì! In primo luogo, il reflusso cronico può causare infiammazione e irritazione dell’esofago e delle strutture circostanti nella regione cervicale. L’infiammazione cronica può innescare una risposta infiammatoria nel tessuto circostante, incluso il tessuto della fascia cervicale, portando a un aumento della tensione e della rigidità nella zona.

In secondo luogo, la difficoltà di contrarsi e dilatarsi correttamente durante la deglutizione da parte dell’esofago sottoposto a reflusso cronico può portare a uno sforzo eccessivo nei muscoli circostanti, ovvero i muscoli della fascia cervicale, che cercano di compensare la disfunzione esofagea. Questo sforzo prolungato può causare tensione eccessiva nella fascia cervicale, contribuendo alla comparsa di tensione cervicale.

Cause comuni e legami funzionali

Uno dei meccanismi che può collegare reflusso e tensione cervicale è la postura. Una postura scorretta, come quella caratterizzata da una testa inclinata in avanti e spalle curve, può mettere pressione sulla parte superiore dell’addome, comprimendo lo stomaco e contribuendo al reflusso gastroesofageo. Allo stesso tempo, questa postura può anche causare tensione e stress nei muscoli del collo e delle spalle, portando alla comparsa di tensione cervicale.

Inoltre, lo stress emotivo e psicologico può giocare un ruolo significativo sia nel reflusso gastroesofageo che nella tensione muscolare della zona cervicale. L’ansia e lo stress possono aumentare la produzione di acido gastrico nello stomaco, contribuendo al reflusso. Allo stesso modo, lo stress può provocare tensione nei muscoli del collo e delle spalle. Questo ciclo di tensione e stress può creare un circolo vizioso in cui il reflusso e la tensione cervicale si alimentano reciprocamente.

Trattamento e osteopatia

L’osteopatia, nel trattamento del reflusso gastrico associato a dolori cervicali, adotta un approccio olistico: questo approccio, tipico proprio della professione, considera il corpo nel suo insieme e pone attenzione alla correlazione tra i sintomi. Gli osteopati esaminano attentamente la mobilità e la funzionalità dell’apparato digerente, oltre alla tensione della zona cervicale.

Attraverso tecniche manuali mirate, gli osteopati lavorano per correggere eventuali disfunzioni biomeccaniche nella zona cervicale per migliorare la circolazione sanguigna e liberare le strutture che attraversano il collo per arrivare alla zona gastro-esofagea. Allo stesso tempo, l’osteopata può lavorare sull’equilibrio del sistema nervoso autonomo, responsabile della regolazione delle funzioni involontarie del corpo, tra cui la digestione. Riequilibrando le funzioni di questo sistema, si riducono i sintomi e le tensioni a carico di stomaco, esofago e tratto cervicale.

È importante sottolineare che l’osteopatia dovrebbe essere integrata con il monitoraggio medico e altre terapie, se necessario, per garantire un trattamento completo e personalizzato.

 

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